L'ASSURDO QUOTIDIANO

La realtà è una semplice illusione, sebbene molto persistente.
Albert Einstein

Non passa giorno nel quale non mi soffermi a considerare i comportamenti degli umani ed a ricevere sollecitazioni di nuove idee per nuove opere perché, confesso: quello che io chiamo “assurdo” non è una visione né un richiamo ad un mito lontano né la proiezione di connessioni remote.

E’ l’accaduto quotidiano, semplicemente e senza forzature, senza fatica né impegno, basta osservare, ascoltare anche distrattamente un qualsiasi evento per accorgersi che in ogni vicenda anche banale si nasconde una chiave di lettura, un messaggio criptato di facile decifrazione che automaticamente fa scaturire la frase fatidica: “Ma com’è possibile?”.

In ogni questione sociale, politica, sentimentale o familiare, privata o pubblica di questa epoca intravvedo sfumature stonate, meccanismi che non funzionano o lo fanno in modo distorto tanto da sorprendermi ancora, alla mia età e penso di errare quando dò per scontato cose banali ed ogni volta mi ripeto: “Ci sono caduta anche questa volta!”.

L’assurdo è sempre in agguato ed ho maturato il convincimento che la logica dell’impossibile funziona benissimo, come la legge di Murphy il cui dettato insegna di non dichiarare mai che si adotterà un certo comportamento oppure l’incedere in un discorso che inizia con un “figurati se io potrò mai farlo”, perché la smentita è in agguato.

Così accadono cose impensate, lievi o di grave entità che solo l’ironia può plasmare in queste mie opere che ho inserito in questo ciclo dopo un po’ di tempo, tempo servito per riflettere, appunto sulle assurdità.